Il 18 Giugno 2013, nella splendida cornice di Piazza Garibaldi a Carpi, Pippo Giordano è stato l'ospite della IV puntata di "Ne vale la pena", una serie di incontri con gli autori, con cui si è affrontato il tema della legalità.
L'intervista, condotta da Pierluigi Senatore, è stata molto interessante e si è mantenuto sempre un tono informale, è stata una bella conversazione...una chiacchierata tra amici. Questo è lo stile di Pippo Giordano: un uomo diretto, spontaneo, semplice, ma con un importante passato da condividere, da raccontare.
Giuseppe Giordano si definisce un MANOVALE DEL DIRITTO: ispettore della DIA di Palermo al tempo delle stragi di mafia, in questo caso Cosa Nostra, a fine anni '80, inizio anni '90.
Perché "sopravvissuto"? Questa è stata la prima domanda di Pierluigi Senatore e Pippo Giordano risponde: "Siamo in tanti ad essere sopravvissuti, per quanto riguarda la mia persona mi reputo tale perché per un paio di volte C0sa Nostra ha tentato di mettere fine alla mia vita e per una serie di circostanze a me fortunose, sono qui questa sera con voi.
La convenienza di combattere la mafia...?Non è questione di convenienza, noi non facevamo una scelta di convenienza, noi abbiamo fatto una scelta di vita, una scelta di dare un significato alla polizia di stato, alle indagini, ma soprattutto il nostro sogno era di avere una Sicilia, una Palermo, un' Italia intera, senza condizionamenti mafiosi".
Le risposte di Pippo Giordano hanno tutte un sapore di verità, di fede e coerenza a quello che ha fatto, e che oggi ha voglia di raccontare affinché le battaglie e/o la morte di molti suoi colleghi, non siano state vane.
Mi riferisco a Falcone, Borsellino, Cassarà, Chinnici, Dalla Chiesa...e tanti altri da lui nominati e ricordati, con cui condivide e condivideva un unico valore: l'amore per la verità, per un'Italia libera dalle mafie, per una Sicilia di veri uomini d'onore.
Mi ha colpito parecchio la risposta di Pippo Giordano alla domanda "...vedendo morire tanti tuoi colleghi, ti sei mai chiesto se davvero ne valeva la pena?"
Pippo Giordano risponde "[...] lo sapevamo che forse uscendo di casa la mattina era l'ultima volta che davi un bacio ai tuoi ragazzi, che davi un bacio a tua moglie [...]
Ne valeva la pena sì...perché qualcuno deve pur lavorare, qualcuno deve dare delle risposte alla società...ne parlavo spesso con Cassarà. Per inciso, Cassarà era il mio dirigente alla squadra mobile di Palermo.
Ne valeva la pena....Per assurdo ogni volta che moriva uno di noi eravamo più forti di prima, ci sentivamo più motivati, più determinati, a portare avanti il nostro lavoro. E lo facevamo con dedizione senza guardare al tempo, alle ore [...] Ne valeva la pena si...e se tornassi indietro lo rifarei ancora, non perché io sia un eroe, ma per quei miei colleghi che mi hanno lasciato".
Con Pierluigi Senatore l'ospite Pippo Giordano ha affrontato tantissimi temi, importanti e interessanti. Ci si è chiesti che lotta alla mafia sta facendo adesso lo stato, si è parlato del rapporto della DIA e di Pippo Giordano stesso coi pentiti, di cui spesso si occupava. Si è parlato di tutte le voci e le indiscrezioni che girano attorno alla morte di Borsellino, dell'agenda rossa, dello scottante tema della trattativa stato-mafia e di come e quanto è cambiata la mafia, e in particolare Cosa Nostra negli anni.
Insomma...un'intervista da ricordare. Parole che cambiano chi le ascolta.
Vorrei chiudere ricordando di cosa si occupa ora Pippo Giordano: passa il suo tempo incontrando studenti, professori, associazioni...parla, racconta, scrive...porta avanti la sua guerra alla mafia non più con le pistole, ma con le parole e i ricordi.
La memoria viva, si... quella che fa tesoro del passato e si strumento di lotta, è l'arma più forte.
Lottiamo insieme a Pippo Giordano: parliamo, raccontiamo, leggiamo le testimonianze, ricordiamo la fede nella Costituzione che avevano tante vittime della mafia, quella fede che non li ha fermati...mai...nemmeno davanti ai rischi più evidenti.
Le loro voci continuano a chiedere giustizia, per molti uomini e donne che il silenzio della paura ha dimenticato, uomini e donne vittime di mafia.
"Il Sopravvissuto" di Pippo Giordano.
Un libro intenso, vero. Una testimonianza di chi ha visto, chi ha lottato in prima linea.
Assolutamente da non perdere.
Grazie a Pippo Giordano, e grazie al Comune di Carpi...che queste testimonianze non vengano mai a mancare.
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