martedì 29 ottobre 2013

Non c'è pace tra i mattoni

                                            

Non c'è pace tra i mattoni
Dafne D'Angelo
ED. MONTAG
Collana Gli orizzonti
2013, 70 p.

 
di Dafne D'Angelo

Megan è bella, "un fisico da paura, un bel visetto alla moda e un gusto smodato per il vestire". Ha gli amici giusti, lo scooter nuovo, frequenta i posti più cool e  ha un'amica, Barby, di nome e di fatto.
Cosa le manca? Tutto.  
E Megan lo sa.
Quando Viola, la sua vicina di casa, entra per caso nella sua vita, qualcosa inizia a cambiare.
Viola è magra, bruttina, è una tipa che non si nota, con quei maglioncini con lo scollo a v comprati in chissà quale mercato...
Eppure Viola diventa la sua ossessione.
Perché? Cosa avrà mai quella ragazza apparentemente insignificante che colpisce così profondamente il cuore di Megan, e per la quale prova un' incomprensibile desiderio di osservarla e allo stesso tempo di fuggire da tanta diversità?
E cosa rappresenta Manuele, quel tizio mal vestito, che nessuno saluta, che passa i suoi pomeriggi passeggiando per la grande piazza fissando i mattoni che la compongono?
L'età in cui tutte le parole fanno male, tutti i pensieri si confondono, e in cui la ricerca di senso diventa quasi insopportabile.
Un romanzo di scoperta, un viaggio fuori e dentro il cuore di un'adolescente alle prese con la paura e il desiderio di essere felice.


Non c'è pace tra i mattoni è un romanzo vivo, che ha un cuore che pulsa incessantemente.
Tra le sue pagine, nascosta tra le parole, emerge con prepotenza la vita di qualcuno.
Chissà se il romanzo di Dafne D'Angelo è autobiografico...una cosa è certa: comunica vita, rabbia, amore, guerra e un desiderio smodato di pace, di riposo.
Quella pace che non c'è tra i mattoni di quella piazza, di quella città, è la pace che manca nel cuore dei protagonisti, i quali lottano più o meno esplicitamente per raggiungerla.
Il romanzo è breve, si, ma scende talmente in profondità da lasciare sbalorditi.
La scrittura di Dafne D'Angelo è veloce, incalzante.
I pensieri di Megan, la protagonista, investono la pagina con irruenza, Megan è inquieta, anche la sua immobilità da cui a volte è pervasa, fa rumore, comunica ansia, ricerca, domande assillanti.
Poco più che adolescenti i ragazzi di Dafne D'Angelo riempiono la loro città, la vivono, o meglio, la attraversano: c'è chi sfila sotto i portici della piazza, vestito alla moda, osservato e venerato da chi non può, alla prese con un vuoto interiore che fa male, che brucia sulla pelle giovane. C'è invece chi prende le distanze da questo conformismo, gridando a sua volta altri bisogni, altre richieste, sentendosi diverso, incompreso, solo.
Dafne D'Angelo

L'apparenza è niente, il nulla più assoluto, ma da questo nulla non si può prescindere.
Troppo doloroso stare nella massa, non distinguersi mai, non comprendere mai fino in fondo chi si è davvero...ma ancora più doloroso e imbarazzante è decidere di uscire da questo gregge, alzare la voce, e dire no al silenzio, all'assenza di argomenti, alla mancanza di dialogo.
Alla mancanza d'amore.
Stiamo assistendo a questo: ragazzi che chiedono di essere amati, capiti, ascoltati non dagli adulti ma dai loro pari, dai loro amici. E' a loro che voglio interessare davvero, è a loro che hanno qualcosa da dire, è con loro che vogliono condividere anche i pensieri più morbosi, i desideri nuovi, anche quelli che agli adulti non si possono dire.
Con i loro amici non vogliono più solamente apparire, voglio semplicemente essere.
E cosa c'è di più legittimo?
La ricerca di senso che Dafne D'Angelo ci propone con la sua dolcissima Megan è, o è stata, la ricerca di ognuno di noi.
"Mai più con loro, giurai. Si era ferito già abbastanza il mio cuore confuso.
Il mio destino non doveva scadere li, scadere in mezzo a quel non essere, poltrire acidamente sotto le coperte di una comodità insoddisfacente, lontana da me e dal resto".
Un romanzo da leggere, e da consigliare.
Un romanzo che gli adulti dovrebbero leggere perché le parole sono di una scrittrice che è già donna, una scrittrice che ricorda e comunica meticolosamente cosa significa essere adolescenti, quanto fa male quel momento in cui prendiamo le distanze da quel nido caldo che è il gruppo e decidiamo di affermarci come persone.
Un romanzo che i ragazzi dovrebbero leggere, perché quando non siamo capaci di urlare il nostro disagio, di confidarci e di piangere con qualcuno, a volte sono proprio i romanzi a farlo per noi, e a dirci...stai tranquillo, so esattamente cosa stai provando, e credimi, non sei solo.

Grazie a Dafne D'Angelo, e alla sua Megan...che ha tanto da dire. Ascoltiamola...è il CONSIGLIO DI A cup of books! Un libro all'ora del tè...






 

4 commenti:

  1. ...Come dire?...La tua recensione ha saputo lasciare una scrittrice senza parole! Hai saputo sintetizzare il nucleo fondamentale del mio pensiero e l'hai fatto con una terminologia incredibilmente azzeccata e pertinente...senza mai eccedere nella soggettività, ma mantenendo il giudizio obiettivo...La tua analisi non ha tralasciato nulla e credo di poter affermare che possiedi l'innata dote dell'osservazione...sicuramente un elemento imprescindibile per chi sogna di recensire. Grazie, Silvia.

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    1. Carissima Dafne, impegni vari mi hanno tenuta lontana dal pc...ma eccomi. E con estrema gioia leggo le tue parole. Ciò che rende più felice un lettore è proprio poter scambiare pensieri ed emozioni con gli scrittore. Grazie per quanto scrivi, rimarrà fisso nella mia mente. Hai saputo suscitare in me emozioni e riflessioni da tempo sopite. Un grazie sincero...e "dita incrociate" per il tuo prossimo romanzo in uscita.
      Grazie, Dafne.

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  2. Bravissima, Silvia! Sei sempre molto attenta nelle tue recensioni ed è sempre un piacere leggerti.

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    1. Ciao Marina, non posso che dirti che è assolutamente reciproco! Tu scrivi tanto e pubblichi assiduamente...ti invidio molto! Sei aggiornatissima, entusiasta...mi piace molto il tuo modo di essere blogger, di condividere e comunicare! Teniamoci in contatto!

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