giovedì 26 settembre 2013

Expo 58


TITOLO: Expo 58
AUTORE: Jonathan Coe
EDITORE: FELTRINELLI
PAGG. 280
ISBN 978-88-07-03055-0
anno 2013
di Jonathan Coe
 
"Cosa significava essere britannici nel 1958? Nessuno sembrava saperlo".
Eppure era proprio questo il compito affidato a Thomas Foley: l'intera gestione del Britannia, il pub inglese posto accanto al padiglione britannico a Bruxelles, in occasione dell' Exposition Universelle et Internationale, e garantire che mantenesse il vero e proprio stampo  inglese.
Thomas Foley: poco più di trent'anni, copywriter al Centre of Information di Londra.
Un uomo per bene, di bell'aspetto. Sposato da poco con Sylvia, e padre di Baby Gill.
Mai si sarebbe aspettato una proposta del genere: sei mesi in Belgio, a sovraintendere il Britannia. Forse era davvero arrivata la sua occasione? Avrebbe potuto permettersi un'auto, e qualche sfizio in più per la sua famiglia.
L' Expo del 1958...un evento epocale: dopo la seconda guerra mondiale, le stesse nazioni coinvolte si trovavano fianco a fianco in un'occasione di festa. L'attenzione era tutta sul progresso della scienza e della tecnica, in particolare in campo nucleare. Un senso di ansia potentissimo mascherato da ottimismo, per puntare insieme al progresso dell'umanità.
Thomas non avrebbe mai pensato che dietro all'Atomium, il bellissimo monumento che rappresentava l'Expo del 1958, e che lui tanto amava, si potessero celare fittissimi intrighi internazionali.
Chi sono quei due strani tizi in impermeabile e cappello che si ritrovava intorno in ogni momento, che ascoltavano le sue telefonate, e ogni sua conversazione...? E cosa vogliono da lui?
Un romanzo appassionante, a tratti ironico. Una vicenda coinvolgente, un tuffo nel 1958, tra servizi segreti, sparizioni, e ricatti.
In un continuo andirivieni tra Londra e Bruxelles si snoda una spy story dai profili romantici...Forse la realtà non è esattamente come sembra...



Come ho trovato questo romanzo? Piacevole. Decisamente.
Certo non particolarmente avvincente, lo definirei a tratti molto tranquillo, ma questa "tranquillità" mi ha fatto bene!


Forse mi aspettavo qualcosa di più movimentato...la trama un po' alla 007 ti induce ad immaginare inseguimenti, complotti, vendette, subdole relazioni a scopi politici...in effetti tutto questo è presente. Ma i toni sono morbidi, i ritmi sono rallentati.
Basti pensare che il protagonista passa le sue giornate a sovraintendere alla gestione di un pub, intervallando una pinta di birra a una chiacchierata con l'amico di turno.
Jonathan Coe
E nonostante questo preambolo...è un romanzo che consiglio vivamente!
Perché a volte è semplicemente bello leggere un ottimo romanzo, una storia scritta non bene, magistralmente! Passaggi che volano nella mente del lettore, eventi perfettamente concatenati. Un alternarsi equilibrato tra dialoghi e descrizioni, tra pensieri e conversazioni concitate.
E ciò che maggiormente mi impressiona, è la capacità dello scrittore di farci vivere il 1958. Nei modi di vivere del protagonista, nelle sue parole, nel rapporto con la moglie o con la figlia, la cui gestione è totalmente affidata alla madre. Il capitolo in cui Thomas e Sylvia si scambiano lettere, unico ed efficace mezzo di comunicazione dell'epoca, con la distanza e l'ossequioso linguaggio che usano, ci da l'opportunità di vederli, come in un vecchio film.
E questi due strani individui che lo seguono, coi loro trench e quei cappelli alla moda del tempo...un piacevolissimo tuffo nel passato.

L' ATOMIUM e le HOSTESS
dell'Expo del 1958
Non mancano gli amori: e qui si che Jonathan Coe, a mio parere, da il meglio di sé in questo romanzo. Il protagonista si innamora fin dal primo giorno a Bruxelles...e questo sentimento lo accompagna, sempre, pagina dopo pagina. La bella Anneke, la hostess belga dell'Expo, gli fa perdere la testa...mai del tutto però. Trattenuto, mantiene con Anneke il comportamento tipico della polite society inglese...gentile, premuroso, giustamente distante...fino a che...
Insomma un romanzo che forse non decolla mai del tutto, che non tiene col fiato sospeso, che non ha bisogno dell'intuizione del lettore per svelarsi, ma un romanzo che fa una buona compagnia, che convince i lettori più romantici, e che è un piacere per gli amanti della buona scrittura.
Leggetelo! Aspetto con piacere anche i vostri pareri!
 
CONSIGLIATO
 








 

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