Ogni sera, prima di andare a dormire, Adam mandava a Rachel una canzone, il suo originale modo di augurarle la buonanotte.
Ma una sera, quel pezzo blues americano che da ore gli ronzava in testa, "I'm trying to make London my home" , non era per lei.
Hampsted Garden, nord di Londra, tra Yom Kippur e Kiddush, si svolge, con metodica regolarità, la vita della comunità ebraica londinese.
L'attenzione di quelle ricche famiglie è tutta rivolta ad Adam e Rachel, promessi sposi: dodici anni di fidanzamento, un rapporto senza sorprese, basato sulla fiducia, e ora la promessa che tutto questo sarebbe stato per sempre.
Sarà il ritorno di Ellie, la cugina americana di Rachel, a rimescolare le carte...
Labbra carnose, scolli vertiginosi, temperamento istintivo...e quella sigaretta sempre accesa, che le conferisce un fascino pericoloso.
La comunità ebraica chiusa e conformista, fatta di rituali rassicuranti, di preghiere di espiazione e luculliani pranzi del giorno di Shabbat, intollerante ai cambiamenti e alle novità, dovrà fare i conti con quella ragazza dal triste passato e dal presente più che discutibile.
Non sarà da meno Adam…obbligato ad ammettere che c’è dell’altro oltre le pesanti porte della sinagoga, costretto dal suo cuore ad accarezzare nuovi sentimenti, folli, assurdi…e a dover scegliere tra la sicurezza di una moglie fedele e l’incertezza di un mondo finora negato, tutto da scoprire.
TITOLO: La cugina americana AUTORE: Francesca Segal EDITORE: Bollati Boringhieri PAGG. 336 |
Un libro ricco di emozioni, scritte, provate, nascoste ed espresse...
Nella mia lettura ho nominato protagonista assoluto Adam...credo che la brava Francesca Segal, abbia saputo interpretare a dovere i sentimenti di questo giovane ebreo alle prese con la propria vita.
Adam mi ha fatto letteralmente impazzire...ho seguito l'evoluzione dei suoi sentimenti, sentendoli sulla mia pelle, accompagnandolo con trepidazione tra le vie di Londra, in cerca della bella Ellie.
Un giovane uomo, affascinante, premuroso, "sistemato" agli occhi del mondo...ma con un cuore pronto ad esplodere, confuso, arrabbiato...
Il dilemma che lo assilla credo che sia comune ad ognuno di noi, o almeno, anche solo per un attimo, nella nostra vita, lo è stato: meglio la sicurezza, o la liberà e l' ignoto? La calma del mare piatto, o il fascino travolgente e inquietante del mare in tempesta?
Adam è tremendamente combattuto, e nonostante ciò, riesce a resistere alle pressioni della comunità, che gli chiede tanto, dal punto di vista personale e professionale.
La mia ammirazione va a Francesca Segal, per come ha descritto con cura e ironia, vita e abitudini della comunità ebraica a Londra: un gruppo di famiglie impegnate a ricordare e a rivendicare il loro orgoglio di sopravvissute, maniacalmente attente alla forma esteriore e forse solo apparentemente a quella interiore, illuse che il mondo possa cambiare senza di loro, chiuse in una teca di buone intenzioni, rituali rassicuranti e futuri già scritti da tempo.
Servirà la saggezza della vecchia nonna Ziva, di gran lunga la più lungimirante di tutti, anche dei più giovani, a lanciare i messaggi più espliciti, messaggi di modernità e di sentimenti veri.
La cugina americana è il primo romanzo di Francesca Segal: un esordio di successo!
Assolutamente consigliato.
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