venerdì 21 dicembre 2012

La casa rossa

di Mark Haddon

Otto giorni. Da Venerdi a Venerdi.
Otto persone. Una famiglia.
Offa's Dyke, la campagna sconfinata tra l'Inghilterra e il Galles.
Una casa severa, una casa dove Eliot o Jane Austin avrebbero potuto insediare un parroco e le sue integerrime sorelle astemie.
Con la scusa di una vacanza, Angela e Richard, fratelli, si ritrovano sotto lo stesso tetto dopo pochi giorni dal funerale della madre, entrambi con le ripettive famiglie; da anni non si parlano, niente è più in comune, fratelli ma estranei, da condividere solo rancori e problemi irrisolti.
La casa di Offa's Dyke diventa il palcoscenico delle vite di tutti: Dominic, musicista fallito, Daisy la figlia poco più che adolescente alle prese con una fastidiosa crisi di fede, Benjy il piccolo di casa, dolce, indipendente, ma solo, implorante attenzioni. E Alex, diciotto anni, gli ormoni in sobbuglio per la bella e perfida Melissa, figlia adolescente di Richard e della sua seconda moglie Louisa.
Sulla scena le loro vite, i loro rapporti, le fughe, le crisi di coppia, le ansie e le paure dei figli...ma soprattutto i loro segreti...tutti ne hanno almeno uno e a ognuno manca il coraggio di confidarlo.
Una settimana di sguardi, silenzi, litigi e pianti sommessi. Fantasie, desideri torbidi, ma anche rimorsi e rimpianti, pensieri di vita, di morte,  d'amore e la comune brama di essere altrove. Lontani dalla città per salvare quel che rimane di una famiglia ormai divisa, o la fuga da ciò che sono veramente e che fa paura anche a loro stessi?

TITOLO: La casa rossa
AUTORE: Mark Haddon
EDITORE: Einaudi
PAGG. 279

Mark Haddon, scrittore e illustratore, ci presenta un romanzo a dir poco impressionante.
La morsa che ti prende lo stomaco e ti accompagna per tutta la lettura è anche quel sentimento che ti tiene attaccato agli eventi, da cui non puoi più staccare gli occhi e i pensieri.
La capacità di illustratore di Haddon spicca in maniera lampante: le descrizioni dei luoghi, dei personaggi, delle atmosfere...
Non mancano i dettagli, quelli fondamentali, quelli che fanno toccare con mano cio' che si sta leggendo.
E' per questo che spesso ho pensato "Non vorrei mai essere con loro ad Offa's Dyke!"
Perchè l'ho vista, ne ho sentiti gli odori, nei visti i colori, la vastità...
Questa campagna di confine, tra il Galles e l'Inghilterra, me la immagino desolata, perchè così è.
E silenziosa...troppo silenziosa.
Ma questo silenzio fa un gran rumore: sono i pensieri di Angela, poi quelli di Richard...e dei loro compagni e figli...
Un silenzio che fa da eco ai loro pensieri e alle loro paure, che sono tante, e che il lettore percepisce, mai chiaramente, ma sa che ci sono.
La temperatura, in quella casa, aumenta e diminusce a seconda degli eventi, delle emozioni...
Che freddo che proviamo...pagine gelide: il freddo del risentimento, della solitudine di Benjy, il freddo che circonda Melissa, i suoi pensieri, la rabbia e lo sprezzo che la contraddistinguono.
Ma anche quel calore, opprimente, che progressivamente aumenta quando la bocca di Alex incontra quella di Melissa, o quando il suo sguardo si appoggia sul decoltè di Louisa. Il caldo dei segreti torbidi di Dominic.
Ammetto, non mi ha fatto sorridere, mai. Ma ha catturato la mia attenzione, facendo crescere in me quel senso di disagio che provano tutti i personaggi della storia.
Ad Offa's Dyke apparentemente non succede mai nulla...ma forse succede tutto... che rivoluzioni interiori nel cuore e nella mente di tutti!
Alle prese coi loro segreti più intimi, desiderosi di esplodere, di urlare al mondo che di quella vita ne hanno abbastanza, che vogliono di più, che vogliono altro, che la loro famiglia li opprime ed è da quella che vogliono fuggire.
Allora vi chiederete: se non succede nulla...perchè leggere questo romanzo?
Perchè Mark Haddon  ha una scrittura ipnotica, perchè è la storia di una famiglia, come può essere quella di ogni lettore, con tanti ricordi belli ma anche tanto dolore... perchè è storia di crescita, e di scoperta, perchè è la storia di un gruppo di persone che in un modo o nell'altro stanno chiedendo aiuto, o semplicemente chiedono di essere ascoltati.
E' un romanzo che fa pensare, ragionare, riflettere su stessi, e pone delle domande...non poco per un libro, non credete?

Grazie ad Elisabetta, blogger e amica, per questa dritta!

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