mercoledì 26 febbraio 2014

APERITIVO LETTERARIO CON...FLAVIO VILLANI!



L'ordine di Babele
di Flavio Villani
Ottobre 2013
LAURANA EDITORE
coll. RIMMEL
547 pp


 
QUANDO? Martedì 25 Febbraio 2014
 
A CHE ORA? 19,00
 
DOVE? Il mio libro di Cristina di Canio Via Sannio, 18 MILANO
 
CON CHI...? Flavio Villani e il suo romanzo d'esordio
 
"L'ordine di Babele"
 
 
 
Ieri è stato un giorno fortunato! Tutti gli impegni di lavoro si sono perfettamente incastrati e sono riuscita a partecipare alla presentazione de "L'ordine di Babele" di Flavio Villani.
Non potevo crederci! Quando sono a Milano non riesco mai a ritagliare tempo per le mie passioni, e invece...bingo!

Insomma, la faccio breve: una serata importante!
Ho letto questo libro mesi fa, a ridosso dell'uscita in libreria. Vi siete persi la recensione?? Cliccate qui!
Una lettura intensa, un romanzo per lettori esperti, ho sempre pensato. Insieme al fatto che un romanzo del genere doveva per forza essere stato scritto da un autore altrettanto impegnato, riflessivo, dal carattere complesso e molto intenso nelle sue passioni.
Ne ho avuto la conferma.
 
Ivano Porpora
scrittore
Il moderatore della serata era Ivano Porpora, scrittore e blogger, che con maestria ha condotto la conversazione con Flavio Villani verso percorsi molto interessanti, fornendo spunti di riflessioni insoliti e acuti.
Due scrittori, uno di fronte all'altro, reciprocamente attenti e coinvolti da tematiche e considerazioni care ad entrambi.
E' stato bellissimo ascoltarli e osservarli.
Un angolino de Il Mio Libro
"L'ordine di Babele", romanzo d'esordio di Flavio Villani, è stato il punto di partenza e di arrivo di una serata incentrata su scrittura e lettura, difficoltà ed emozioni, caos ed equilibrio.

Un romanzo da non perdere, per la sua trama complessa e accattivante, per le riflessioni sulla vita, la morte, l'amore, le relazioni, che l'autore, attraverso le parole e le azioni di uomini e donne descritti con minuzia, ci propone.
La storia di una guerra che volge al termine, ma che nel cuore dei protagonisti non è che all'inizio.
E Flavio Villani, con la sua voce pacata, le sue pause eloquenti, i suoi racconti di vita,  spiega da cosa sono nate quelle pagine, quasi seicento, e ci confessa che sarebbero forse state molte di più se lui stesso non si fosse imposto di concludere in qualche modo.
Questo attaccamento dell'autore alla sua storia, ai suoi personaggi, gli ha permesso di lasciarci in eredità un finale aperto, una moltitudine di immagini e possibilità, di storie nella storia.
La firma delle copie
Ieri sera abbiamo parlato di incipit importanti, di citazioni, di scrittori amati, di lettura e di scrittura. Abbiamo ascoltato Flavio leggere le sue stesse parole, Ivano emozionarsi leggendo  le parole di Flavio che più l'hanno colpito, e la bravissima padrona di casa, Cristina di Canio condividere la sua passione di libraia, attenta ed entusiasta nel parlare dei suoi clienti e dei libri che ama più di tutto.
Molto presto dedicherò un post a Cristina, perché Il mio libro di Via Sannio 18, è davvero un "rifugio per lettori", credetemi! Ed è nato da rara passione...brava Cristina!
 

L'ordine di Babele di Flavio Villani, edito da Laurana: una storia che fa il giro del mondo e che termina il suo viaggio dentro al cuore del lettore facendo esplodere mille domande.
 
...un romanzo vincente!
 
 
 
 
 
 
 

lunedì 24 febbraio 2014

MASTERPIECE...a cup of questions!

In my opinion...!#3
 
 

A cup of questions...!

Ho commentato solo la prima puntata, quella del 17 Novembre 2013.
Poi mi sono limitata a guardare le puntate delle selezioni, e a lanciarmi in qualche tweet più o meno clemente!
Ieri sera è iniziata la tanto attesa fase finale del programma.
Ok, lo ammetto, non l'ho guardata!
Sono a Milano e in questi giorni è la Fashion Week a far da padrona, mettendosi al centro dell'attenzione con sfilate, eventi, e cene tra colleghi e amici.
I finalisti
Ho visto la puntata questa sera, dal sito della Rai, e devo dire che non è stata male: il ritmo più incalzante, i giurati più rilassati, quasi simpatici, e finalmente gli aspirante scrittori più naturali, spontanei nei loro commenti. 

Criticabili alcune scelte, prima tra tutte la presenza della scrittrice e blogger Teresa Ciabatti che avendo a disposizione pochi minuti di gloria ha deciso di spenderli sputando veleno, dimostrandosi annoiata e quasi irritata da questi testi non alla sua altezza, per non parlare delle prove di velocità, le peggiori di sempre: richieste banali non possono che creare testi banali, con tutto lo sforzo e il genio possibili.
Luca Bianchini
Non criticabile, e che mi ha reso estremamente orgogliosa, la presenza di Luca Bianchini, che nei suoi pochi minuti a disposizione ha portata una ventata di ottimismo e possibilità: è stato un attento osservatore e ascoltatore, presenza allegra e leggera nel senso più positivo del termine.
Ma la domanda che avevo all'inizio rimane: può funzionare un format del genere applicato alla scrittura? Non ne sono convinta, anche la puntata di ieri mancava di qualcosa.
Profondità, forse...ma soprattutto tempo.
Continuo a pensare che i tempi televisivi non potranno mai essere i tempi di uno scrittore.
Un bravo scrittore emerge subito? E' questo che pensano alcuni, anche con un testo dal tema sciocco, scritto in pochi minuti, con la pressione delle telecamere e la presenza dei giurati.
Io non ne sono così convinta: quanto tempo occorre affinché le emozioni, le idee, i ricordi, le immagini diventino testo, parole, una dietro l'altra, legate da un senso, pronte per essere, anche nella loro banalità, percepite, lette, comprese, giudicate?
Bastano davvero quindici o trenta minuti per decretare il futuro di un aspirante scrittore?
Certo, è di televisione che stiamo parlando, in fin dei conti. Potrebbe essere diverso?
Quante domande...troppe!
Poi, mi chiedo ancora: perché proprio un talent per aspiranti scrittori?
Mancano gli scrittori in Italia? Non credo.
Non li conosciamo, questo è certo, ma ci sono. E sono tanti.
In Italia mancano i lettori, è questo il problema di fondo.
Sono certa che ci siano tantissimi bravi scrittori ancora sconosciuti, con idee più o meno attuali, sviluppate più o meno bene, con maggiore o minore formazione...ma dove sono i lettori disposti a dare loro una possibilità?
E la Bompiani non poteva scegliere tra i tanti manoscritti che sicuramente riceve ogni giorno il candidato a cui dare questa grande chance?
Serviva uno spettacolo televisivo. Le cose per funzionare devono fare rumore.
E' così?
Non lo so...io ho solo domande a riguardo.
Qualcuno ha le risposte?

...nel dubbio, continuo a guardarlo.
Chissà...
 
 
 
 

martedì 11 febbraio 2014

Stoner


Stoner
John Williams
1965 prima pubblicazione
Febb 2012 I ed.italiana
Fazi Editore
332 pp
di John Williams

William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarantanni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l'autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. È il caso che abbiamo davanti. (Dalla postfazione di Peter Cameron)


lunedì 3 febbraio 2014

Ologramma per il re

Ologramma per il re
Dave Eggers
MONDADORI
281 pp
Ottobre 2013
di Dave Eggers

C'è un uomo, Alan Clay. È americano, divorziato, ha una figlia da mantenere, un'ex moglie che vive in California, che non intende contribuire in alcun modo alle spese e non fa che ripetergli di comportarsi da uomo. Ma che uomo è Alan Clay? Ha cinquantaquattro anni ed è senza lavoro. Per l'America aziendale è un soggetto inutilizzabile, bizzarro quanto un aeroplano fatto con il fango. La crisi dei mercati e della sua vita privata l'ha lasciato stremato, tendenzialmente ubriaco, con un conto cronicamente in rosso, ma ora non ha scelta: se vuole pagare le tasse del college di sua figlia, deve trovarsi presto un lavoro, e ben pagato. La sua unica chance si chiama re Abdullah, il miliardario sovrano dell'Economic City, un'immensa oasi in mezzo al nulla destinata a diventare la città del futuro. Il compito di Alan è difficilissimo. Deve convincere re Abdullah ad acquistare la sua mirabolante invenzione. Un ologramma in grado di far apparire chiunque in 3D, direttamente nella tenda del sovrano. Ma cosa succede se il re tarda ad arrivare? Se i funzionari rimbalzano Alan da un ufficio all'altro? L'esilio rischia di diventare interminabile. E mentre cerca disperatamente di evitare l'ennesimo fiasco della sua vita con la bella dottoressa Zahra Hakem, Alan scopre però che lì in mezzo al deserto una cosa la può fare: scrivere a sua figlia e provare a spiegarle che un genitore non è altro che un essere umano come gli altri, che fa degli errori e ha un ruolo piccolo nel mondo e nella storia...