martedì 23 ottobre 2012

La seconda vita di Mrs Kincaid

di Catherine Robertson


New Zeland. Darrell Kincaid è in crisi...blocco dello scrittore, o meglio...della scrittrice.
Un nome da uomo, avuto non si sa per quale bizzarro motivo,  è la firma di romanzi d'amore...quei romanzi che si trovano nelle edicole,  abbinati a qualche rivista, che non mancano di componente erotica e dettagli piccanti...certo non da premio Pulitzer, ma pur sempre letti e ben pagati!
Darrell è a una svolta: la morte del marito la stravolge completamente.
Cosa fare adesso, senza la sua ancora di salvezza, senza la sua fonte di ispirazione e la sua metà nella vita? Niente ha più senso, se non lasciarsi vivere...almeno in quella casa, in quel piccolo paese, in cui tutto gli parla di Tom.
Detto, fatto! Londra. Quartiere di Islington. Tra una casa in affitto e il bar degli italiani, Darrel riprende a vivere, catapultata nella relatà di un gruppo eterogeneo di uomini e donne, dal passato non chiaro e il presente ancor meno comprensibile.
Ma cosa sta cercando realmente, Darrell? La sua vena artistica, che sembra averla abbandonata, o quel lieto fine che credeva non sarebbe più arrivato nella sua vita?
Tra innumerevoli caffè con ex nobili decaduti, colpi di fulmine, matrimoni gitani e segrete indagini sulle vite degli altri, si renderà conto di quanto le cose non sono mai come sembrano e che dietro ad ogni apparenza si cela una realtà assai più interessante.
Sarà proprio quel microcosmo fatto di situazioni assurde e tragicomiche, e sconosciuti che diventano amici, a farle capire che anche per lei può esserci una seconda possibilità.


 
TITOLO: La seconda vita di Mrs Kincaid
AUTORE: Catherine Robertson
EDITORE: CORBACCIO
PAGG. 331
Il romanzo di esordio di Catherine Robertson è uno dei libri più piacevoli che abbia letto negli ultimi mesi! Nel suo romanzo c’è tutto: vita e morte, amore e sesso, amicizia e solitudine, comicità e commozione…il tutto in un cocktail perfettamente shekerato!
Il sol fatto di aver attribuito alla protagonista un nome maschile, trovo sia stato geniale: le conferisce quell'originalità che è propria di alcuni scrittori, o comunque di molti artisti in genere, e di chi lavora di fantasia.
Il personaggio di Darrell è buffo, tenero, a volte isterico…nel corso della storia la sua voglia di sperimentare e di rimettersi in gioco aumenta; tutti i blocchi, emotivi e psicologici, dati dalla prematura scomparsa del marito, verranno progressivamente sciolti dall’ intrusione, per nulla delicata, di strani individui nella sua tranquilla, e un po deprimente, vita: molto sexy il duchino decaduto che le fa perdere la testa…niente male nemmeno il muratore che si occupa della ristrutturazione della casa, burbero, severo…ma con una forte carica erotica, e un fisico da nuotatore! Per non dimenticare il Grosso, Fogliolina, Perfettini...così soprannominati da Darrel, protagonisti, a loro volta, delle assurde vicende che compongono la loro vita.
Un romanzo in movimento: il ritmo cambia, a momenti di buio, di solitudine, confusione, inadeguatezza, si alternano episodi tragicomici, inaspettati, profondamente emozionanti!
Sapete,  in alcuni momenti  Darrell parla direttamente con noi, coi lettori…è fantastica! Questo stupisce e ruba un sorriso. E’ insolito, no?
Catherine Robertson ci regala attimi di comicità, sparsi qua e là nella storia: ho adorato la presenza “telematica” di Michelle, la migliore amica, molto ricca, con un marito perfetto, una vita perfetta, un  secondo figlio in arrivo e un chiodo fisso…la vita sessuale di Darrell!!
A fare da sfondo a tutta la vicenda, ecco stagliarsi la mitica Londra: poche volte Darrell vi si addentra, ufficialmente per trarre ispirazione per il suo prossimo romanzo, ma inconsciamente attratta dalla possibilità di perdersi a guardare gente sconosciuta correre in un parco, o fissare un quadro per ore  senza capirci nulla, per il semplice gusto di confondersi alla folla e pensare alla sua vita. A chi non è successo...?
Che la Robertson col suo romanza abbia voluto lanciare qualche messaggio, proprio non posso saperlo, ma vi posso dire ciò che è restato a me, oltre ad una lettura più che piacevole e la voglia di sapere cosa potrebbe ancora succedere: non è il posto in cui ti trovi, a dare un senso alla tua esistenza, nemmeno la favolosa Londra, con i suoi frastuoni, i colori, gli stimoli di ogni genere, il senso di libertà e di possibilità che comunica. Non sono le case, le stanze, le strade… a soffocare o a reinventare quello che siamo.
Tutto dipende da noi e dal coraggio di fare entrare gli altri nella nostra intimità. Solo loro, raccontandoci di noi stessi, ci porteranno inconsapevolmente a capire a quali molteplici possibilità siamo rivolti.

Ci sono frasi che ho notato e annotato, come: "Il glamour non dovrebbe mai cedere alle convenzioni " una sentenza di Ambrose, prezioso costumista del West End che le fornisce un favoloso abito anni '30 per una festa in giardino, e col quale sono assolutamente daccordo! Oppure... "Perchè nei momenti di crisi ci sentiamo sempre costretti a bere un tè?"...questo è un pensiero di Darrell e io lo adoro! Noi di acupofbooks lo beviamo anche nei momenti migliori!
...e la copertina?! Non hanno proprio sbagliato niente!
ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATO